Posts tagged ‘Steve Jobs’

dicembre 14, 2017

“Steve Jobs, il suo cellulare e il record di velocità riemergono dalla BMW venduta all’asta”

Si è conclusa come previsto l’asta di Sotheby’s a New York per la vendita della BMW Z8 appartenuta a Steve Jobs. La vettura infatti è stata acquistata per circa 280mila euro, un prezzo doppio rispetto alla valutazione di mercato stimata per questo modello, pari a 150mila euro, plusvalore naturalmente dovuto al ricordo del suo illustre primo proprietario.

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Come testimonia la documentazione del veicolo, il cofondatore di Apple l’ha comprata il primo aprile del 2000 per poi venderla dopo tre anni, dopo aver compiuto 25mila chilometri. Sembra che si tratti di due record per Steve Jobs, sia di durata per il possesso dell’auto che di percorrenza: nella sua vita Jobs ha utilizzato decine e decine di auto di lusso e sportive, secondo alcuni addirittura centinaia: circolava con targhe di prova non definitive, documentazione intestata alla concessionaria, cambiando vettura ogni 20-30 giorni mantenendo così il più assoluto anonimato. Dunque la BMW Z8 di Steve Jobs fa eccezione perché è una delle poche ad essere stata immatricolata e posseduta dal leggendario Ceo di Cupertino.

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Il valore di cimelio di questa coupé è incrementato anche dagli accessori, in particolare un telefonino cellulare Motorola Star Tac, uno dei terminali a conchiglia più celebri e più venduti di sempre nell’era della telefonia mobile, prima della rivoluzione degli smartphone. Ricordiamo che la BMW Z8 è stata prodotta tra il 2000 e il 2003, mentre iPhone è arrivato nel 2007.

Anche se per alcuni il ritrovamento del cellulare personale di Steve Jobs a bordo di questa vettura è del tutto fortuito e casuale, in realtà lo Star Tac era incluso di serie nella dotazione del veicolo ed era anche già dichiarato incluso prima che si svolgesse l’asta di Sotheby’s. Con ogni probabilità Steve Jobs lo utilizzò, ma che questo fosse il suo telefonino personale appare quanto meno sospetto o, per lo meno, lo è stato per un periodo non molto lungo. È noto infatti l’odio di Jobs per i primi telefonini, a suo dire dotati di interfaccia e sistema di input pessimi, considerazioni che lo spinsero a creare iPhone.

Forse l’unica vera piccola sorpresa arriva dal computer di bordo che Steve Jobs scelse come optional: nel registro emerge che la vettura, lo ricordiamo un poderoso 8 cilindri da 400 cavali, ha raggiunto la velocità massima di 186 chilometri orari, una velocità folle tenendo presenti le severissime norme stradali statunitensi e ancora di più quelle della California. Se il record è davvero di Jobs non dovrebbe sorprendere molto, infatti insieme all’uomo d’affari è sempre coesistito lo spirito ribelle della California fine anni ’60.

Questo articolo lo trovate su sito Macity

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ottobre 5, 2017

“Steve Jobs, all’asta rivista autografata”

Non si spegne il mito di Steve Jobs a sei anni esatti dalla morte. E’ all’asta una rivista autografata dal co-fondatore di Apple che si stima possa arrivare a 10mila dollari. E’ il numero di Newsweek del 24 ottobre del 1988, con un giovane Steve Jobs in copertina e il titolo Mr. Chips. La firma è accompagnata dalla frase “I love manufactoring” e c’è anche l’autenticazione della Beckett Authentication Services. All’epoca il guru della Mela aveva abbandonato la società e aveva fondato la NeXT Computer. Nel corso del tempo sono finiti all’incanto una serie di oggetti appartenuti a Jobs, dai documenti di fondazione della Apple nata insieme all’amico Steve Wozniak il 1 aprile 1976, fino al dolcevita nero, che insieme ai jeans era la sua divisa. Steve Jobs è morto il 5 ottobre 2011 dopo una lunga malattia. Poche settimane fa è stato ricordato nel corso dell’evento di lancio del nuovo iPhone X (pronunciato ‘ten’) per celebrare i dieci anni dalla presentazione del primo iPhone, il 9 gennaio 2007, che ha cambiato la storia della telefonia. Al visionario e carismatico co-fondatore della Mela è stato dedicato un teatro nel nuovo quartier generale di Cupertino, ultimo atto della carriera di Jobs. Fu infatti lui stesso a presentare il progetto all’amministrazione comunale della città a giugno 2011, quattro mesi prima di morire.

Questo articolo lo trovate su sito ANSA

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ottobre 5, 2016

“Cinque anni dopo Steve Jobs, l’uomo che ha cambiato il mondo creando la bicicletta per la mente”

Voleva lasciare una “tacca nella storia”. E ci è riuscito. Passano gli anni ma non svanisce la consapevolezza che Steve Jobs sia stato qualcosa di più di un semplice imprenditore di successo. Ha cambiato il mondo, una parte significativa perlomeno. E il suo cambiamento è stabile, duraturo. Dopo cinque anni dalla scomparsa di Jobs non è tanto o soltanto la sua Apple il motivo per cui ricordarlo. C’è di più, molto di più. L’idea di Steve Jobs, giovane dropout dall’università e in cerca di un suo ruolo e una sua dimensione esistenziale prima ancora che lavorativa e professionale, che nei computer ci fosse molto di più che non semplicemente tecnologia e lavoro per ingegneri in camice bianco o in abito nero (come i tecnici e i venditori del colosso IBM dell’epoca), è una intuizione epocale che in pochi ebbero. Jobs fu uno dei pochissimi poi a crederci profondamente e a lavorare per cambiare il mondo con quell’idea. È l’idea della bicicletta per la mente: Jobs citava un documentario in cui veniva analizzata l’efficienza metabolica degli animali nello spostarsi. L’animale con il minor consumo rispetto alla distanza percorsa è il condor. Quello che brucia più calorie a parità di strada percorsa è l’essere umano. “Però l’uomo – spiegava Jobs in una intervista alla televisione americana – ha creato le bicicletta. Ed è diventato più efficiente di tutti, anche del condor”. Quello che Jobs aveva intuito e capito il computer (e poi la rete) sarebbe stato, era “la bicicletta per la mente”, uno strumento per aumentare la capacità cognitiva delle persone in modo straordinario. Non è una idea sua, ovviamente: dietro c’è quasi un secolo di riflessione sulle potenzialità dell’informatica. Ma il suo ruolo di catalizzatore è fondamentale. Steve Jobs è uno dei pochi esseri umani che si è trovato a un momento di svolta della nostra storia, come specie. C’è un prima e un dopo l’informatica personale. E c’è un prima e un dopo Steve Jobs, che non solo intuì, ma persegui coerentemente la sua idea con NeXT, e poi con Apple di nuovo, con iPod, iPhone e iPad, e tutta la visione degli strumenti “post-PC”. Gli altri sono solo guru da salotto, con le babbucce e il cappello col pon-pon.

Questo articolo lo trovate su sito Macity

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febbraio 28, 2016

 “Il Seiko di Steve Jobs venduto all’asta a 42,500 dollari, 2.750 $ per i sandali”

Proseguono le vendite per collezionisti del mondo Apple: l’ultimo cimelio del compianto Steve Jobs venduto all’asta è stato l’orologio Seiko di Steve Jobs, minimale segnatempo che il co-fondatore della Mela indossava durante l’iconico scatto realizzato nel 1984, che ritraeva il giovane Jobs abbracciato all’originale Macintosh. L’immagine era stata pubblicata per lanciare il computer, per poi essere riesumata nel 2011 per un numero commemorativo di Time in occasione della morte di Jobs. Il Seiko di Steve Jobs, nonostante le condizioni non propriamente ottime (si vedano le immagini a fondo articolo che lo ritraggono per la lunghezza, fronte e retro) è stato comunque venduto all’asta di Heritage Auctions alla cifra di 42.500 dollari. Oltre al Seiko, altri cimeli di Jobs sono stati venduti: un paio di sandali Birkenstok a 2.750 dollari, una delle sue famose “turtleneck” nera con il logo Next a 7.500 dollari, ed un lotto che includeva un biglietto da visita Next di Jobs, una penna con il logo Apple e un ricevuta postale di ritorno firmata da Steve Jobs, il tutto battuto all’asta per 16.250 dollari. Seppur si parli di cifre di tutto rispetto, con il passare del tempo sembra però che il valore dei cimeli legati a Steve Jobs sia diminuito, soprattutto se paragoniamo le vendite di esemplari di Apple I, battuti ad oltre 600 mila dollari, oppure un singolo documento ufficiale siglato da Jobs, venduto a circa 40 milioni di dollari.

Questo articolo lo trovate su sito Macity

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ottobre 12, 2015

“Film Boyle ‘Steve Jobs’ guadagna più di $ 520.000 nei fine settimana di apertura”

Il fine settimana dello sceneggiatore Aaron Sorkin e il film del regista Danny Boyle Steve Jobs apertura si annuncia come un successo, sulla base delle relazioni iniziali incassi. Nonostante il lancio in quattro teatri di New York e Los Angeles, il biopic drammatico permesso Boyle di ottenere il suo miglior media weekend di apertura di tutti i film nella sua carriera finora, oltre ad avere il più alto per-Theater medio (PTA) di qualsiasi film uscito quest’anno.
Sebbene appaia su quattro schermi, Steve Jobs ha portato a quasi $ 521.000 in totale, o di un PTA di poco più di $ 130.000. Deadline fa notare che premio Oscar The Millionaire ha colpito, anche un film Boyle, rastrellato in più di 360.000 $ in dieci sale per il suo debutto, guadagnando una media di $ 36.000 PTA. Mentre è alta per le release di quest’anno, l’apertura dello scorso anno per American Sniper realizzato un PTA di circa 158.000 $, mentre Grand Budapest Hotel ha fatto $ 202.000 PTA.

Vale la pena notare che il weekend di apertura è solo una manciata di schermi, ed è probabile che sia stato frequentato da appassionati di Boyle, Sorkin, e Apple stessa, quindi non può necessariamente essere un indicatore che sarà un successo al box office quando raggiunge più schermi. Un rilascio più ampio è dovuto nelle principali città tra cui San Francisco il 16 ottobre, con un pieno lancio a livello nazionale a causa il 23 ottobre.

Finora, sembra revisori stanno dando recensioni generalmente positive per Steve Jobs. Su Metacritic, 22 su 26 registrato “le recensioni dei critici” sono classificati come positivi, con tre mista e una recensione negativa, mentre i tassi di Rotten Tomatoes è al 87 per cento da tutti i critici, il 76 per cento da quello che identifica come top critici.

Questo articolo lo trovate su sito Macnn

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febbraio 24, 2015

“Dopo Steve Jobs. Come (non) sopravvivere a un genio la profezia funesta sull’Apple di Cook ora disponibile in italiano”

Un’inchiesta basata su cinque anni di ricerche e centinaia di interviste a ex-dirigenti, soci d’affari e osservatori di Apple fornisce una lucida e sconvolgente analisi della situazione dell’azienda di Cupertino: oltre a svelarne retroscena e tensioni semina il dubbio sugli effettivi successi del dopo-Jobs. Nonostante il libro abbia perso un po’ del suo fascino provocatorio, visto successi della Apple di Tim Cook (solo di ieri è il record Apple in borsa che vale due volte Exxon, un tempo l’azienda più capitalizzata al mondo), la riflessione che propone nel libro “Dopo Steve Jobs. Come (non) sopravvivere a un genio”, la riflessione proposta dall’autrice Y.I. Kane resta interessante.

L’inchiesta, pubblicata lo scorso anno negli Stati Uniti (Macity ne ha parlato qui) e ora disponibile nella traduzione in italiano di S. Puggioni, edita da Piemme il 17 febbraio 2015, è un approfondimento su Apple da un punto di vista originale, attento e certamente non accondiscendente né innamorato. Yukari Iwatani Kane presenta in 468 pagine le domande e i dubbi che tutto il mondo aveva nell’ottobre 2011, il giorno della morte di Steve Jobs e offre ai lettori le intuizioni e le previsioni frutto di anni di conoscenze del mondo che ruota intorno a Cupertino e delle ricerche e interviste degli ultimi anni in cui Apple e il suo Ceo Tim Cook sono stati e continuano ad essere al centro dei riflettori.

“Quel mercoledì dell’ottobre 2011 – si legge nel prologo del libro – sull’impero calò il silenzio. In tutto il mondo, gli Apple Store fecero uscire i clienti e chiusero le serrande. A Tokyo era notte, ma gli impiegati erano al negozio. Piangevano. Tutti raccolti davanti agli schermi per seguire i funerali di Steve Jobs. Oltre al dolore per la scomparsa del loro leader visionario, una domanda vorticava nelle loro menti, mentre i Coldplay chiudevano la cerimonia sulle note di Viva la vida. Cosa succederà adesso? Cosa succederà alla Apple è anche la domanda che scuote da allora i mondi degli affari e della tecnologia. La Apple è un osservato speciale, e il nuovo Ceo Tim Cook, successore di Jobs, ha dovuto raccogliere un pesante scettro. Ogni suo insuccesso viene letto come segnale di declino, e i successi vengono vivisezionati, in cerca della crepa che si aprirà per inghiottire quella che con Jobs è stata l’azienda dieci passi avanti al resto del mondo”.

Yukari Iwatani Kane, giornalista, redattrice storica del Wall Street Journal che da sempre si occupa di Apple riuscendo anche in qualche scoop, dimostra in questo libro di essere non solo una fine conoscitrice del mondo Apple, ma anche un’osservatrice capace di riflessioni e di previsioni interessanti, un po’ pessimiste certo, ma non scontate sulla vita di Cupertino dopo Steve Jobs.

Di questo libro Walter Isaacson, autore della biografia ufficiale di Steve Jobs, ha scritto: “Una delle più importanti storie d’impresa dei nostri tempi. Kane ci porta all’interno di Apple in questo momento critico con un grande intuizione e con una capacità comunicativa impareggiabile”.

“Dopo Steve Jobs. Come (non) sopravvivere a un genio” per ora non è disponibile in italiano su iBookStore (si trova però in inglese a 16,99 euro). Il libro è in vendita su Amazon nell’edizione di Piemme con copertina flessibile a 16,58 euro.

Questo articolo lo trovate su sito Macity

71OVz2uw0SL._SL1500_ Yukari Iwatani Kane author of "Haunted Empire: Apple After Steve Jobs"

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febbraio 16, 2015

“Jonathan Ive Discute Steve Jobs e Apple Osservare in Interview ‘The New Yorker”

Responsabile del design di Apple Jonathan Ive è stato intervistato in un profilo esaustivo con The New Yorker, in cui discute di un certo numero di argomenti che vanno dalla Steve Jobs alla Vigilanza di Apple.

L’intervista fornisce un raro sguardo all’interno studio di design di Apple in due Infinite Loop presso la sua sede di Cupertino, come Ive condivide alcune delle sue esperienze di lavoro in Apple nel corso degli ultimi decenni.

Il designer iconico racconta come Jobs visitato studio di design di Apple al ritorno ad Apple nel 1997 e rapidamente legati con Ive, consolidando un’amicizia di lunga data tra i due.
“Durante la visita, Ive ha detto Jobs ‘è diventato sempre più sicuro di sé, e ha ottenuto davvero eccitati per la nostra capacità di lavorare insieme.’ Quel giorno, secondo Ive, hanno iniziato a collaborare in quello che divenne l’iMac. Poco dopo, Apple ha lanciato il suo ‘Think Different’ la campagna, e Ive ha preso come un richiamo l’importanza di “non essere scusato, non definisce un modo di essere in risposta a quello che Dell ha appena fatto. “Ha continuato, ‘il mio intuito bene, ma la mia capacità di articolare quello che sento non era molto buono, e non rimane molto buono, frustrante. e questo è ciò che è difficile, con Steve non essere qui ora . ‘”
Ive ha anche sostenuto che l’orologio di Apple è stato concepito poco prima della scomparsa di Jobs, che è morto nel mese di ottobre 2011, dopo una lunga battaglia con una rara forma di cancro al pancreas. Il CEO di Apple Tim Cook ha aggiunto che Apple stava guardando più categorie di prodotti, al momento e pensare a quelli da fare.
“La mela Watch-il primo dispositivo di Apple, con una storia di design vecchio di suo fondatore, o il suo progettista-stato concepito ‘vicino alla morte di Steve’, ha detto Ive E ‘difficile costruire una linea del tempo di questo o di qualsiasi altra creazione di Apple:. Il società tratta il passato, così come il futuro, come la sua proprietà intellettuale. Ma, nel 2011, ci può essere stato un appetito maggiore del solito per le indagini di nuovi prodotti. si potrebbe immaginare che i dirigenti erano desiderosi di agire, in previsione di dolore , sconvolgimento del mercato, e premere scettico “.
Ive ha continuato a discutere di come egli crede che, mentre milioni di persone potrebbero essere disposti a utilizzare un iPhone che sembra la stessa di altri, la stessa mentalità non riporto per un dispositivo da polso, come l’orologio di Apple. Ive ha riconosciuto la necessità per l’orologio di Apple di essere altamente personalizzabile, con dimensioni diverse, cinturini per orologi e diverse leghe di alluminio, acciaio e oro.
La posizione di Ive era che la gente era “OK, o OK ad un certo punto, “con la realizzazione di un telefono cellulare che è identico a centinaia di milioni di altre persone, ma non avrebbero accettare questo in qualcosa che è indossato. La domanda, quindi, è stato “Come possiamo creare una vasta gamma di prodotti e hanno ancora un’opinione chiara e singolare?” […] Se la varietà è stata una necessità percepita, è stata anche l’occasione. “Potremmo fare di alluminio, e acciaio inox, e l’oro, e diverse leghe d’oro”, ha detto Ive.
L’intervista a tutta lunghezza ha approfondito su filosofie di progettazione di Ive che è andato a creare Guardia di Apple, a fianco di alcuni aneddoti interessanti e brani tratti da altri dirigenti di Apple, come Tim Cook, Bob Mansfield e Jeff Williams.

Questo articolo lo trovate su sito MacRumors

febbraio 4, 2015

“Ero un extra nel film di Steve Jobs”

Sono ancora un modi di distanza dal completamento mia EGOT, ma ho fatto spendere Sabato come un ulteriore folla per il prossimo biopic Steve Jobs. Sapete, quello scritto da Aaron Sorkin e diretto da Danny Boyle. E se vi aspettate grande trama rivela dalla sparatoria di oggi, sarete delusi, perché quando sei un extra non c’è davvero molto complotto per parlare.

OK, ci sono alcuni spoiler minori qui menzionati, nonché, come spoiler come si può ottenere in una storia vera che tutti i tipi di sapere. Ma non posso rovinare molto, perché riprese di Sabato non ha comportato la recitazione di scene reali. Nessuno degli attori erano ancora lì.

Due dei tre principali personaggi della scena-John Sculley e Steve Jobs, hanno ritratto da controfigure che a malapena ha detto niente, invece di Jeff Daniels e Michael Fassbender. Il terzo personaggio, Mike Markkula, ha avuto il ruolo più importante parlare, ma non era chiaro se l’attore era uno stand-in o no. (Stranamente, IMDb non elenca un attore raffigurante Markkula.)

L’unico nome riconoscibile a tiro di oggi è stato il regista, Danny Boyle, che ha dato le istruzioni pubblico su quando il tifo e quanto. Boyle era abbastanza affascinante, sottolineando la profondità del momento nel tempo, come la riunione che ha reso queste persone si sentono come i computer erano per tutti.

Il filmato girato oggi per lo più costituito da reazione del pubblico che verrà utilizzato per la prima scena del film, del 1984 assemblea di Apple ‘, dove è nato il Mac. La folla trascorrono gran parte della giornata reagire quando il personaggio di Markkula è salito sul palco, poi applausi quando Sculley è stato introdotto, e poi andare selvatici quando Jobs è stato annunciato. Ciò è stato fatto più volte e più volte. E poi ancora. E poi ancora un po ‘.

Il principale rivelano al tiro era che Markkula introduce il famoso Ridley Scott “1984” ad nel corso della riunione. O corso, la produzione del film è nelle sue fasi iniziali, ed è possibile che scena potrebbe ancora cambiare. Ma i partecipanti della riunione originale ricorderanno che l’assemblea è venuto due giorni dopo il “1984” ad onda durante il Super Bowl.

Per la maggior parte delle riprese, un sacchetto beige appollaiato su un piedistallo al centro della scena. Quando l’equipaggio finalmente tirato fuori quello che sembrava un Mac originale dalla borsa, un piccolo ruggito venuto da parte del pubblico. La controfigura Jobs eseguita una demo finta un paio di volte, e il pubblico è stato incaricato di reagire con “fusa” come gattini-dimostrando ancora una volta che nella tecnologia, tutto torna ai gatti.

Un’altra cosa: mi è capitato di vedere, dato che eravamo lì per ore, che le sei persone accanto e davanti a me erano tutti usano cellulari Samsung. In realtà, ho notato l’assenza di iPhone, e io in realtà ho visto un paio di telefoni BlackBerry, di tutte le cose. Non è un’indicazione di quale telefono è più popolare, ma penso che esse indicano che le persone erano lì perché volevano essere in un film, e non perché volevano essere nel film di Steve Jobs.

La giornata si è conclusa con una lotteria per la folla, con premi, tra cui magliette, cappelli, un iPad mini, e TV. Non ho vinto, ma forse vado a prendere davvero fortunato e sarete in grado di intravedere me sul grande schermo quando il film di Steve Jobs uscirà nei cinema il prossimo anno. Sarò quello tifo.

Questo articolo lo trovate su sito Macworld

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novembre 25, 2014

“Steve Jobs regalava Jaguar, decideva come fare applicazioni con un pennarello”

Steve Jobs era imprevedibile, geniale, generoso, ma anche insopportabile, distruttivo. Lo sappiamo. Quel che non sappiamo è che in una occasione regalò una Jaguar ad una segretaria che arrivava in ritardo perchè la sua auto faceva le bizze e che decise come far funzionare iDVD disegnando una sola finestra su una lavagna. A raccontare questi episodio è Quora, la rete sociale che consente agli utenti di pubblicare domande e ricevere risposte su qualunque argomento, da dove continuano a emergere aneddoti noti e meno noti sul leggendario co-fondatore di Apple, Steve Jobs.

Frasi Steve Jobs

Un utente, ad esempio, ricorda un aneddoto di Ron Givens, director of quality per Apple dal 1981 al 1986 con un ufficio vicinissimo a quello di Jobs. Givens ricorda una segretaria di Jobs (una mamma single) che a un certo punto cominciò ad arrivare sempre tardi. Quando Jobs chiese perché, la segreteria spiegò che da qualche tempo la macchina faceva i capricci e la mattina non partiva. Il pomeriggio stesso Jobs arrivò nel suo ufficio, lanciò verso il tavolo della segretaria un mazzo di chiavi di una nuova Jaguar e disse: “Ecco qui, non fare mai più tardi”. “Faceva sempre cose così” racconta Givens, “amava sorprendere le persone”.

Kristopher Wright racconta di quando era fidanzato con Rebecca, una fan della Pixar alla quale era stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin; Wright sapeva poco di lui ma scrisse una lettera a Jobs parlando della situazione di Rebecca e chiedendo un autografo per la sua ragazza: una settimana dopo ricevette una lettera e in questa Jobs parlava della sua malattia e agurava a Rebecca una veloce guarigione; la lettera era firmata anche da John Lasseter, Andrew Stanton, Pete Docter e Joe Ranft, ognuno di quali aveva a sua volta scritto a Rebecca.

Un terzo utente ricorda il fratello malato di distrofia muscolare; aveva la necessità di sfruttare un controller Bluetooth che, dalla sedia a rotelle, permetteva di usare il computer, ma non vi era verso di farlo funzionare adeguatamente su Mac. Vari test dimostravano che il controller funzionava bene su Windows ma qualche bug impediva il funzionamento su Mac. La mamma dell’utente scrisse varie volte al supporto di Apple in Gran Bretagna ma questi rispondevano che si trattava essenzialmente di un problema con il dispositivo Bluetooth non da loro prodotto. Frustrata, la mamma scrisse a Jobs, il quale rispose prontamente spiegando di aver assegnato a un gruppo di tecnici il compito di risolvere il problema. Si scoprì poi che il problema era causato da un subdolo bug nello stack Bluetooth di OS X, risolto con un update successivo.

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luglio 4, 2013

“Film su Steve Jobs con Ashton Kutcher, disponibile la locandina”

Inizia ad apparire online la locandina cinematografica di Jobs, l’imminente film su Steve Jobs interpretato da Ashton Kutcher. Interessante in merito notare lo stile sfruttato per la realizzazione del poster, che sembra essersi ispirato direttamente allo stile del nuovo iOS 7, adottandone le caratteristiche e le proprietà espressive. Sullo sfondo appare il viso del protagonista invecchiato (presumibilmente la fase finale che verrà esplorata nel film), esaltato da colori forti, acidi e accesi, dal sapore hippy e dal richiamo lisergico.

jobs poster

Colori che sembrano quasi richiamare le scelte cromatiche dell’ultima versione di iOS, da cui eredita anche il font sfruttato per completare la locandina, ora più snello e sobrio. La tagline del poster del film su Steve Jobs è “some see what’s possibile, other change what’s possibile”, in altre parole “qualcuno vede ciò che è possibile, qualcun altro cambia ciò che è possibile” a rimarcare ancora una volta la visione e l’influenza dell’operato di Steve Jobs.

Come rimarcato dalla locandina, questo primo film su Steve Jobs sarà proiettato nelle sale in USA dal prossimo 16 agosto. Come abbiamo già avuto modo di rilevare, al momento in Italia la data di lancio del film è ancora in sospeso: Filmauro, che ne detiene i diritti di distribuzione, non ha ancora sciolto le riserve in merito, causate da imprecisati contrasti con la casa di produzione riguardo ai diritti del film in USA. Per noi Italiani non resta che attendere il lancio ufficiale anche nello Stivale di questa prima opera primo film su Steve Jobs, cui farà seguito una pellicola costruita intorno alla biografia ufficiale, scritta da Isaacson prodotta da Sony

Questo articolo lo trovate su sito Macity

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