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novembre 14, 2014

“Dopo di noi: si lavora sulla legge, si riflette sulle statistiche”

«Mi piacerebbe che la legge fosse approvata entro il prossimo tre dicembre, Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Comunque, penso che per la fine dell’anno potremmo farcela»Ileana Argentin, deputata, e forte sostenitrice della necessità di una legge sul “Dopo di noi”, assicura che alla Camera i lavori a riguardo procedono a buon ritmo. E a rimarcare l’importanza di un intervento rapido sono gli ultimi dati Istat sui disabili in Italia, con un’analisi anche delle condizioni di vita, sociali ed economiche di queste persone e dei loro familiari.

Presentati in Commissione Affari sociali alla Camera, i dati, ricavati nel biennio 2012-2013, rilevano che in Italia sono 3,2 milioni le persone con disabilità, indicate dall’Istat con la nuova definizione di “persone con limitazioni funzionali”.

Nel dettaglio, sono 580 mila le persone fino a 64 anni con disabilità grave certificata con la legge 104, e che percepiscono una pensione con indennità̀ di accompagnamento. Di queste persone, 260 mila vivono come figlio assieme a uno o a entrambi i genitori. Il 20,3% vive con il partner e i figli, e il 10,6% solo con il compagno. Il 9,6%, invece, vive da solo.
Tra i disabili nella condizione di figlio, circa 86 mila vivono con genitori anziani. Considerando le prospettive di vita, si stima che il 64% dei figli con disabilità grave, pari a 165 mila persone, sopravvivrà a genitori e fratelli. Circa 19 mila potrebbero vivere al massimo cinque anni dopo la morte dei familiari. Per altri 18 mila, la prospettiva va dai 5 ai 10 anni. Il periodo aumenta tra i 15 e i 24 anni per 71 mila persone. La sopravvivenza è attesa fin oltre i 25 anni per 51 mila disabili.

«Ogni settimana ricevo centinaia di email dalle famiglie che chiedono soluzioni al tema del “Dopo di noi” – commenta Ileana Argentin – Sono consapevole della situazione, che è difficile, e i dati Istat lo confermano. La questione, poi, è grave pensando alle persone che vivono da sole. Il problema è molto sentito, e lo dimostra lapetizione che ho promosso per sostenere una legge sul “Dopo di noi”». Un’iniziativa, questa, che nel giro di pochi mesi ha raggiunto oltre 81 mila firme.

Alla Camera, sul tavolo della Commissione Affari sociali, accanto alla proposta di legge a firma Argentin se ne sono aggiunte altre quattro. Il comitato ristretto si è già radunato per discutere gli aspetti chiave. Punto in comune tra le varie proposte, il riferimento a destinatari con disabilità grave«Il ritardo mentale e cognitivo ha più emergenza – sottolinea la Argentin – Nel caso della disabilità di tipo motorio, invece, si possono trovare riposte nella legge 162, nella vita indipendente».  Altro presupposto condiviso è che «Le azioni si realizzano non solo attraverso gli enti, ma coinvolgendo anche le famiglie, e il privato sociale», sottolinea la deputata. E aggiunge che sono tutti d’accordo anche sulla natura del fondo per il “Dopo di noi”«Deve rimanere pubblico, e pubblico deve essere il garante».

Ricostruire il clima familiare anche nelle strutture che accoglieranno i disabili: spazi con servizi garantiti, ma senza l’aspetto tipico delle residenze sanitarie. Così, nelle proposte di legge, si immagina l’ospitalità. Che, però, non viene intesa come unica destinazione per il “Dopo di noi”«Al centro della legge mettiamo come protagonisti i disabili e le famiglie – ribadisce la deputata – Quindi, accanto alle residenze protette, prevediamo per le famiglie anche la possibilità di tenere i figli a casa o dove preferiscono, istituendo trust o forme giuridiche analoghe».

Scelte, dunque, fatte quando i genitori riescono ancora a seguire il proprio caro, ovvero nella fase del “durante noi”.  Ci sono, però, anche casi di familiari che, a causa di malattie invalidanti o di altre difficoltà, non possono più offrire un’adeguata assistenza. Anche per queste situazioni, anticipa la Argentin, si sta pensando a un’opportuna tutela.

I lavori e gli studi, dunque, continuano.

Questo articolo lo trovate su sito Disabili.com

novembre 14, 2014

“Samsung Galaxy S5 e Nexus 5 violato in concorso Pwn2Own”

Due giorni di mobile Pwn2Own concorso annuale di HP si è conclusa questo pomeriggio, con un gruppo di ricercatori di sicurezza veterani e gli altri concorrenti in grado di compromettere diversi smartphone di punta tra i top-tre sistemi operativi mobili: Android, iOS e Windows Phone.
I dispositivi che sono stati sfruttati sono il Galaxy S5 Samsung, Nexus 5, iPhone 5s, Amazon Fuoco Phone e Nokia Lumia 1520.

La prima giornata del concorso era di grande successo, con cinque squadre, cinque dispositivi mirati e cinque tentativi riusciti. Un totale di nove bug sono stati scoperti e immediatamente comunicati a e confermato da Zero Day Initiative, in modo che i venditori di smartphone di applicare le patch relative sistemi operativi mobili per chiudere le vulnerabilità che permettono di cose come l’iOS 8 untethered jailbreak Pangu e attacchi malware.

Un gruppo di veterani della Corea del Sud in materia di concorrenza sono stati in grado di venire attraverso una combinazione di due bug in iOS che hanno compromesso i 5s iPhone attraverso il browser Safari. Uno dei bug è stato in grado di eseguire un completo Safari sandbox fuga, rendendo possibile per i ricercatori di sicurezza di ottenere il pieno controllo del sistema. La falla di sicurezza è stata immediatamente comunicata ad Apple di Zero Day Initiative.

Il secondo concorso ha coinvolto due tentativi riusciti contro compromettere il Galaxy S5 Samsung. La prima vulnerabilità, che “usato NFC come trigger vettore di un problema di deserializzazione in certo codice specifico per Samsung,” è stato scoperto dal giapponese squadra MSBD il primo giorno del concorso. Jon Butler del Sud Africa MWR InfoSecurity anche violato il Galaxy S5 Samsung con un focus NFC.

Più tardi nel corso della prima giornata di gara, Adam Laurie da Laboratori Aperture del Regno Unito ha intensificato il suo gioco con un due bug exploit per il Nexus 5 che coinvolge funzionalità NFC. Il bug di sicurezza ha dimostrato un modo per il Nexus 5 per forzare abbinamenti Bluetooth tra due smartphone, che presenta una miriade di problemi di privacy e di sicurezza se uno degli utenti è un malintenzionato.

La prima giornata è stata completata con un tre-bug exploit di targeting di Amazon Fuoco Telefono browser dalla tre uomini MWR InfoSecurity team di Kyle Riley, Bernard Wagner, e Tyrone Erasmus. Amazon Fuoco telefono si basa sul sistema operativo del fuoco sistema operativo proprietario che viene distribuito come un fork di Android 4.2.2 Jelly Bean.

La seconda giornata di gara non è stato un successo, visto che i concorrenti sono stati solo in grado di ottenere gli attacchi parziali sulle piattaforme Android e Windows Phone. Concorrente Nico Joly ha affrontato il Lumia 1520 con un exploit volti a browser web dello smartphone, ma è stato solo in grado di far trapelare il database di cookie e non poteva rompere la sandbox per ottenere l’accesso completo al sistema.

Nel frattempo, il concorrente finale del secondo giorno e l’evento del tutto, Pwn2Own veterano Jüri Aedla, è stato in grado di presentare un exploit che ha coinvolto utilizzando Wi-Fi sul suo Nexus 5 con sistema operativo Android. Come con Joly prima di lui, però, Aedla non era in grado di elevare i suoi privilegi di sistema superiore al loro livello iniziale. In seguito, l’evento venne ufficialmente al termine.

Pwn2Own Mobile è un evento ricorrente che riprende al CanSecWest la prossima primavera.

Questo articolo lo trovate su sito 9to5Mac